SAPERE DI VINO

Dalla vigna alla cantina

Cloni, Incroci e Ibridi dell’Uva

Incrocio

Si tratta dell’incrocio (solitamente per innesto) di due vitigni differenti, operazione finalizzata alla produzione di vini con qualità pregiate, ottenuti dall’unione delle qualità organolettiche dei due biotipi incrociati. Così, l’Incrocio Manzoni, vitigno tipico dell’Emilia e del Veneto, è stato ottenuto dal Professor Manzoni unendo riesling e pinot bianco, mentre il Müller-Thurgau è il vitigno nato dall’incrocio ideato e condotto dal Dottor Hermann Müller , nel cantone svizzero di Thurgau, tra il riesling ed il sylvaner.

Ibrido

Si tratta dell’incrocio tra due vegetali di specie differenti. In viticoltura l’ibrido fra la vitis americana e la vitis europea sativa è l’ibridazione che permette la salvaguardia di qualsiasi vitigno dagli attacchi della fillossera.

Clone

La viticoltura tradizionale prevedeva una selezione delle viti tramite la cosiddetta selezione massale. Con questa operazione il viticoltore mirava ad individuare nel vigneto le piante più produttive o che garantivano il frutto migliore, ed eventualmente preparare delle marze (piccoli tralci di vite del vitigno che si vuole innestare) da applicare alle barbatelle (piccole radici di vite americana pronte per essere innestate). In ogni caso la selezione massale non prevedeva l’isolamento delle viti di maggior pregio, che continuavano a convivere nel vigneto assieme agli altri esemplari. La selezione clonale invece prevede la selezione delle viti in base al loro patrimonio genetico e la loro separazione dal resto del vigneto, in modo da ottenere un prodotto qualitativamente più uniforme e garantito. Questo tipo di selezione si è sviluppata in virtù dei recenti progressi ottenuti dalla genetica in botanica.